Transizione ecologica in Europa

A che punto è la transizione ecologica d’Europa..

 

L’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) ha pubblicato il nuovo rapporto annuale di monitoraggio sull’VIII Programma d’azione per l’ambiente, che definisce il quadro delle politiche ambientali per l’Ue da qui al 2030, valutando i progressi del Vecchio continente in base a una serie di 28 indicatori che riguardano la neutralità climatica, un’economia efficiente nell’uso delle risorse, l’inversione della perdita di biodiversità e la riduzione dell’inquinamento.

«Il nostro ultimo rapporto di monitoraggio – spiega la direttrice esecutiva della Eea, Leena Ylä-Mononen – mostra che si stanno facendo buoni progressi in diverse aree chiave di azione necessarie per raggiungere i nostri obiettivi a lungo termine di vivere bene entro i limiti planetari, specialmente nell’area della riduzione dell’inquinamento atmosferico, delle emissioni di gas serra e dell’aumento della finanza verde. Ma in altre aree è necessaria un’azione decisa per rimettere l’Ue sulla buona strada. Ciò significa un’attuazione più audace della legislazione esistente, misure aggiuntive ove necessario e la garanzia che ci siano finanziamenti sufficienti per raggiungere i nostri obiettivi in ​​materia di clima, ambiente e sostenibilità».

La maggior parte degli indicatori è “probabilmente fuori strada” nel raggiungimento degli obiettivi al 2030, con quattro considerati totalmente “fuori strada” tra cui il raddoppio dell’uso circolare dei materiali: l’Ue dovrebbe infatti raddoppiare il tasso di utilizzo circolare di materia (Cmu) dal 2020 al 2030, ma nel 2023 l’indicatore si è fermato all’11,8% registrando appena +1,1% dal 2010.